La Parrocchia di San Pietro in Vincoli, nel territorio di Affi, inizia ad esistere ufficialmente in data 26 marzo 1577. A quel giorno risale infatti il decreto del Vescovo di Verona Agostino Valier che elevò a chiesa parrocchiale l’edificio sacro edificato circa un secolo prima proprio dove sorge l’attuale chiesa settecentesca. La nostra parrocchia vanta però una storia ben più antica, che ha attraversato i secoli del Medioevo edificandosi come comunità cristiana ed assumendo una sempre più precisa conformazione attorno all’antico centro abitato di Affi, alle pendici del Monte Moscal.
Come per gran parte delle campagne veronesi anche in questa zona il lento processo di penetrazione del cristianesimo si concluse intorno all’VIII secolo. In quest’epoca si diffondeva nelle zone rurali l’influenza di monasteri ed abbazie. Questi dovevano però confrontarsi con il sistema delle Pievi, importanti chiese che dipendevano dal Vescovo, avevano presenza stabile di sacerdoti secolari e controllavano vasti territori e numerose chiese succursali. Il territorio di Affi, che fin dal IX secolo dipendeva dalla Pieve di Cisano e quindi dal suo Arciprete, fu presto inglobato fra i possedimenti dall’Abbazia di San Zeno che già nell’XI secolo aveva una sua emanazione nel piccolo monastero di Sant’Andrea ad Incaffi. Si parlava allora di “Castelnuovo dell’Abate”, agglomerato di contrade che riuniva gli attuali territori di Affi, Cavaion, Incaffi e Caorsa. In seguito all’affermarsi dei singoli comuni e al declino dell’influenza di Pievi e monasteri, si giunse progressivamente al sorgere delle parrocchie così come oggi le conosciamo. Tutta la zona venne così a dipendere dalla vicina chiesa di Cavaion, in seguito alla sua erezione a parrocchia nel corso del Quattrocento.
Crebbe però, in tutti questi secoli, il desiderio di autonomia della popolazione di Affi, motivato dal progressivo incremento della popolazione e non di meno da una certa rivalità nei confronti dei centri abitati confinanti da cui si trovava a dipendere. Questa aspirazione si concretizzò nella necessità di un edificio sacro che potesse essere punto di aggregazione religioso per gli abitanti di questo determinato territorio. Fu così che il secondo millennio vide il susseguirsi di diversi cantieri che interessarono sempre la stessa zona, sul lato destro del torrente Tasso. Ad una prima piccola cappella dedicata a San Pietro, databile agli inizi dell’XI secolo, fecero infatti seguito altre due chiese, di dimensioni sempre maggiori, che col passare del tempo si identificarono con il titolo di San Pietro in Vincoli.
La seconda chiesa fu costruita con ogni probabilità alla metà del Quattrocento e parte di essa è ancor oggi ben riconoscibile. Nella zona dell’attuale sacrestia si possono infatti ammirare importanti affreschi cinquecenteschi, attribuiti al Caroto e alla sua Scuola. Quel che è certo è che quella chiesa non poteva ancora godere di un sacerdote che vi celebrasse stabilmente il culto cristiano, essa dipendeva ancora dalla chiesa madre di Cavaion. Quelle che possono apparire oggi come situazioni scontate, ad esempio l’essere parrocchia o la presenza stabile di un parroco, furono in realtà progressive e sofferte conquiste. Basti pensare che dopo la tanto desiderata erezione a parrocchia del 1577 si dovette attendere ancora fino al 1596 per accogliere ad Affi il primo parroco, don Feliciano Tobanelli. Questi fece il suo ingresso in seguito all’esito positivo della “votazione” dei parrocchiani. Infatti, per volontà dello stesso Vescovo Valier, la parrocchia di Affi godette fin dalla sua erezione del “giuspatronato”, un peculiare privilegio che consentiva ai capifamiglia del paese di eleggere il proprio parroco scegliendo fra diversi candidati. Questa prassi perdurò fino al 1964, quando fu messa in atto per l’ultima volta.
Intorno alla metà del Settecento Affi era una comunità parrocchiale dall’identità già ben chiara e delineata. Fu allora che il costante incremento della popolazione, unito ad una certa prosperità economica, rese necessario e possibile il progetto di una nuova chiesa. Guidati dal sacerdote Giovanni Andrea Invernizzi i parrocchiani diedero il via al cantiere nel 1749. La nuova chiesa, realizzata in un’unica navata ampia e luminosa, in stile neoclassico, fu pronta nel 1761 ed ancor oggi raccoglie ogni Domenica i fedeli della parrocchia di Affi.
Più ancora che dal susseguirsi degli edifici la storia della parrocchia di Affi è stata segnata come ogni autentica comunità cristiana da innumerevoli storie di fede. Emerge fra tutte quella della Venerabile Elena da Persico, discendente di una nobile famiglia ormai decaduta. Ella spese ad Affi gran parte della sua vita soprattutto in seguito alla scelta di consacrarsi a Dio. Nei primi decenni del Novecento intuì una speciale vocazione che la portò ad impegnarsi con spirito cristiano nel mondo del lavoro e del sociale, in particolare a tutela della donna. Fondò uno dei primi Istituti secolari, le Figlie della Regina degli Apostoli, che ancora oggi vivono il suo carisma di “contemplazione nell’azione”. Morì ad Affi il 15 luglio 1948 ed oggi è sepolta e venerata nella “sua” chiesa parrocchiale. Accanto alla figura di Elena è bello ricordare la presenza dei 29 sacerdoti che si sono susseguiti ad Affi nel corso di oltre quattro secoli. Tanti sono infatti i parroci che hanno speso parte della loro vita per questa comunità parrocchiale. Il loro susseguirsi e la loro stabile presenza in parrocchia è stato ed è per tutti viva testimonianza della sempre rinnovata fedeltà di Dio verso il suo popolo pellegrino sulla Terra.